“Chi dà al Povero, riceverà da Dio”
cit. Cesare Carlo Baronio
Don Cesare Carlo Baronio
Il sacerdote ed educatore don Cesare Carlo Baronio è la guida spirituale alla quale, ancora oggi, facciamo riferimento.
Nasce a Cesena nel 1887, in una famiglia benestante, ultimo di nove figli. Si laureò in Lettere a Roma, in Scienze Sociali a Bergamo e in Filosofia a Bologna, con la prospettiva di una carriera brillantissima. Ma la via che il Signore gli indica è un’altra: aiutare, insegnare e vivere in mezzo ai poveri, ai deboli, da povero.
L’8 dicembre 1926 con la fondazione dell’Istituto Figli del Popolo inizia la Sua opera evangelica ed umanitaria di solidarietà, rivolta in particolare ai fanciulli orfani ed abbandonati.
Don Carlo Baronio impegna tutto quello che ha: beni materiali, spirituali e culturali, affidandosi totalmente nelle mani della Divina Provvidenza e sotto la protezione della Madonna. Sorgono in seguito altre case di accoglienza per i poveri a Montiano, Faenza, Savignano sul Rubicone, Balze, Longiano, Gambettola, Cesenatico, Lizzano.
Dopo mezzo secolo di intensa attività rivolta ai fanciulli, cristianamente muore il 7 febbraio 1974, non prima di aver scritto che nelle opere da lui fondate vi fosse attenzione per l’accoglienza degli anziani, persone deboli, che nel futuro necessiteranno di cura e assistenza.

La nostra Mission
Le finalità da noi perseguite oggi sono quelle di solidarietà sociale nel campo dell’assistenza socio-sanitaria a favore di persone anziane (art. 3 comma 1 dello Statuto).
I valori di riferimento sono gli stessi che don Baronio perseguiva negli anni della sua azione missionaria:
FEDE: don Baronio credette e mise in pratica il Vangelo della Carità, visse nell’amore totale alla persona di Gesù.
FIDUCIA NELLA DIVINA PROVVIDENZA: l’abbandono totale alla volontà di Dio, lo spogliarsi dei propri beni personali in favore dei poveri, permisero a don Baronio di costruire opere che andavano oltre le sue forze.
CARITA’: don Baronio andava alla ricerca delle persone più povere per aiutarle e confortarle, convinto che dare
qualcosa al povero equivalesse ad offrire qualcosa a Dio. Questi valori permeano la vita di questa casa, in ogni gesto rivolto alla persona anziana traducendosi in molti aspetti:
DIGNITA’ consci che ciascun operatore ha come finalità la salvaguardia e il rispetto della unicità della persona.
RISPETTO: dei tempi e ritmi di vita dell’anziano, degli spazi privati, della privacy e della riservatezza dei dati, della dignità della persona e dei suoi valori.
AUTOREALIZZAZIONE: la possibilità di esprimere la propria idea, desideri, aspirazioni, paure, stili di vita, nel rispetto della vita di comunità e superando ove possibile gli ostacoli della non autosufficienza.
OPEROSITA’: come possibilità di vedere espresse, promosse e valorizzate le capacità, di ciascuno
INTERIORITA’: possibilità di fruire di spazi e servizi adeguati per il raccoglimento spirituale (nel rispetto del pluralismo religioso), per riflettere sul sé ed il senso della vita, anche affrontando l’esperienza della morte.
UMANIZZAZIONE: essere accolti nella propria globalità con una presa in carico attenta all’ascolto, alla personalizzazione degli interventi ed alla dimensione umana e relazionale dell’assistenza
SOCIALITA’: mantenere e sviluppare relazioni autentiche anche all’interno della residenza, inseriti in un contesto sociale e comunitario aperto verso l’esterno e permeabile dall’esterno
SALUTE: fruire di azioni di prevenzione, cura e riabilitazione mirate ed integrate nel contesto di vita quotidiano
LIBERTA’: di agire e muoversi entro limiti di rischio ragionevoli e correlati alle proprie capacità, esercitando la libertà di scelta nel rispetto delle regole della civile convivenza e partecipando alle decisioni dell’organizzazione riguardanti la vita quotidiana dei residenti.
GUSTO: come alimentazione sana, completa, varia e appetibile, adeguata alle condizioni di salute, senza eccessive restrizioni, collegata alle tradizioni alimentari del luogo ed attenta alla valorizzazione del momento dei pasti
VIVIBILITA’: possibilità di vivere in un luogo accogliente, confortevole, pulito, con un’atmosfera stimolante e rispettosa delle esigenze dei residenti e del contesto della vita comunitaria.



Volontariato
La Fondazione si avvale della collaborazione di numerosi volontari, in servizio individuale, o legati a diverse associazioni: A.V.O., C.A.I.M.A., Auser, Uniser, Agesci, Arci Servizio Civile.
I Volontari svolgono un prezioso ruolo di sostegno agli ospiti e agli operatori supportando il personale nell’accoglienza, compagnia, accompagnamento, cura degli spazi della casa, segretariato, ecc.
Ciascuno condivide lo spirito del servizio, come se fosse in una “grande famiglia”.
La presenza del volontario offre un ulteriore stimolo e contatto con il contesto, l’ospite relazionandosi si aggiorna, confronta e crea legami con la comunità.
Possono frequentare la casa anche i ragazzi dei progetti di alternanza scuola-lavoro, tirocinanti della scuola OSS e gli studenti di diversi licei ed istituti di scuola superiore l’Istituto “Iris Versari”, dell’Istituto Professionale “Techné” e della scuola “Enaip”, secondo programmi determinati.
Sull’esempio del suo fondatore don Carlo Baronio, la Fondazione accoglie e valorizza ogni disponibilità a favore delle persone accolte nella Casa.
Chiunque volesse donare una parte del suo tempo può farlo per un periodo breve o lungo e sperimentare la gratuità e il servizio verso chi è nella delicata fase della vecchiaia, spesso accompagnata dalla malattia o dalla sofferenza.
Per chi fosse interessato a una esperienza di volontariato al Don Baronio può contattarci

Modulistica
Se vuoi accedere ai servizi assistenziali (Casa Residenza Anziani e Centro Diurno) offerti agli anziani dalla “Fondazione Opera Don Baronio” -ONLUS, puoi scaricare il modulo ed inviarlo via mail a fondazione@operadonbaronio.org